Un’alba rapita alla notte

Ho attraversato le lusinghe

come un’autostrada di lavori in corso:

attento a dare la precedenza al senso,

che riempiva ogni frazione infinitesimale

del sempre-mai.

Ero un’alba rapita alla notte

e  abituando gli occhi alle lamine solari

adagiate dai vetri  su pavimenti  muti,

usurpavo l’esistenza

ad un bambino mai nato.

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